La Luce Del Destino
Autore: Sara Fusco
Genere: Fantasy
Data pubblicazione: 27 settembre 2016
Lunghezza: 185 pagine
Prezzo e-book: 0.99
Biografia
Sara Fusco ha scoperto da piccola, grazie alla madre, l’amore
per la lettura, e considera i libri come veri amici e compagni di viaggio e
d’avventura.
La
scrittura la fa sentire viva e libera di mettere da parte il mondo in cui
viviamo per immergersi in un’altra realtà.
Ha pubblicato “L’ultimo addio: il
nostro infinito amore” con LibroMania il 5 gennaio 2016.
“La Luce del Destino” è il suo secondo
romanzo che ha preso Vita grazie all’amore per la Natura.
Sinossi
The Light of Nature #1
Se il mondo andasse avanti grazie a una bugia e le persone che ami fossero diverse da come credevi?
Se non fossimo soli nell’Universo e la Natura avesse uno spirito? E se la vita fosse solo un agile burattinaio e tutto fosse già stato scritto?
Delia vorrebbe avere solo pensieri felici, mettere da parte la tristezza e non sentirsi diversa. Vorrebbe cercare di resistere all’ammaliante richiamo del Cielo, della Natura, e non lasciarsi coinvolgere da ciò che sogna durante la notte.
Nessuno osserva la bellezza della Terra, nessuno sogna, nessuno prova emozioni sincere: questo è un segreto e tale deve restare, glielo hanno insegnato fin da bambina. Ma, più il tempo passa, più delle visioni mettono in dubbio tutto quello che ha sempre creduto di conoscere.
A questo punto, fingere che la sua vita sia come quella di tutti gli altri è davvero difficile. Questa finzione, però, terminerà violentemente e inesorabilmente nell’attimo in cui Delia incontrerà un paio di occhi color della pece che sprigionano odio e potere.
I Suoi occhi. Gli occhi di William.
Lui le rivelerà la verità, metterà in discussione tutto ciò che la circonda e persino la sua provenienza. Le sconvolgerà la vita.
Delia sarà pronta ad affrontare il destino che l’attende?
William crede che lei sia la Prescelta, la persona che salverà l’Universo da una terribile minaccia.
È arrivato il momento di lottare, di giocare finalmente a carte scoperte: il tempo per le domande è finito, Delia ha tra le sue mani le sorti dell’umanità.
È arrivato il momento di riportare la Luce.
Se il mondo andasse avanti grazie a una bugia e le persone che ami fossero diverse da come credevi?
Se non fossimo soli nell’Universo e la Natura avesse uno spirito? E se la vita fosse solo un agile burattinaio e tutto fosse già stato scritto?
Delia vorrebbe avere solo pensieri felici, mettere da parte la tristezza e non sentirsi diversa. Vorrebbe cercare di resistere all’ammaliante richiamo del Cielo, della Natura, e non lasciarsi coinvolgere da ciò che sogna durante la notte.
Nessuno osserva la bellezza della Terra, nessuno sogna, nessuno prova emozioni sincere: questo è un segreto e tale deve restare, glielo hanno insegnato fin da bambina. Ma, più il tempo passa, più delle visioni mettono in dubbio tutto quello che ha sempre creduto di conoscere.
A questo punto, fingere che la sua vita sia come quella di tutti gli altri è davvero difficile. Questa finzione, però, terminerà violentemente e inesorabilmente nell’attimo in cui Delia incontrerà un paio di occhi color della pece che sprigionano odio e potere.
I Suoi occhi. Gli occhi di William.
Lui le rivelerà la verità, metterà in discussione tutto ciò che la circonda e persino la sua provenienza. Le sconvolgerà la vita.
Delia sarà pronta ad affrontare il destino che l’attende?
William crede che lei sia la Prescelta, la persona che salverà l’Universo da una terribile minaccia.
È arrivato il momento di lottare, di giocare finalmente a carte scoperte: il tempo per le domande è finito, Delia ha tra le sue mani le sorti dell’umanità.
È arrivato il momento di riportare la Luce.
Recensione
Se il fantasy è sempre stato dominio incontrastato
delle straniere ( come possiamo dimenticare la bellissima saga di Holly Black e
di Cornelia Funke, Bradley, per non citare la grande Rowling), imbattibili non
solo per stile, struttura e trama ma anche per originalità nell'usare il genere
anche come veicolalo per significati impostanti a livello socio antropologico,
finalmente posso con gioia affermare che esiste una piccola, grande emergente
che potrebbe dare una speranza anche alla nostra mesta Italia, nel
raggiungimento di un fantasy che possa essere degnamente chiamato tale.
Nella Luce del Destino ritroviamo ben amalgamati,
tutti gli elementi che fanno del genere la passione e l'ossessione di molti
lettori. Abbiamo movimento, che dona dinamicità alla struttura, abbiamo
personaggi bene delineati, sopratutto la protagonista Delia è un ottimo
archetipo dell'eroe inconsapevole che, durante la scoperta della sua nascita
speciale, potrà portare speranza e rigenerazione in un modo desertico,
offuscato e prigioniero del male. E abbiamo anche i significati, che rendono il
fantasy quasi un manifesto sia per teorie alternative che per una visione etica
( etica e non morale) della vita sulla terra.
Non scordiamoci che il fantasy è, e resterà, un genere
che deve la sua nascita a racconti molto antichi, racconti che in chiave
simbolica o allegorica, veicolavano i valori determinanti della società, non
del tempo ma umana. Questi valori, queste idee che Sant'Agostino stesso chiamerà
Verità eterne, appartengono non a un singolo periodo storico, a un determinato
ethos sociale ma al concetto stesso di uomo, alla sua origine e legato ai
rapporti con l'universo stesso. Le fiabe e i miti rispondono al quesito
millenario che la sfinge pone a ogni valoroso ( la ritroviamo anche nel
bellissimo libro di Michael Ende la storia infinita): cos'è l'uomo?
La Fusco risponde a sua volta, con la sua costruzione
fantastica che tutto deve sia alle storie passate ( la già citata Storia Infinita per esempio, ma anche l'atmosfera incantata di Alice, o le magie
misteriose delle Nebbie di Avalon) ma sopratutto ha la perfetta struttura
proravia delle storie eredi del fantasy ( portate avanti anche da Tolkien e
dalla Rowling) ossia la "Queste du Graal".
Delia è profondamente figlia delle storie di stampo
graaliano, tanto che è possibile ritrovarne in essa, seppur favolosamente
riscritte in chiave moderna, con quel tocco di rosa che non guasta, tutti i
percorsi del cammino di Peredur, l 'eroe prescelto.
Delia è infatti diversa. Cresciuta in un ambiente
ovattato, ignara della sua origine e protetta da una madre che vorrebbe
avvolgerla talmente tanto di sicurezza, da ingabbiarla quasi in un bozzolo
impermeabile ai rumori dell'esterno.
Delia, come Harry Potter prima di lei, o come Re Artù,
o come Perceval stesso, è l'eroe universale, il prediletto o il monarca
nascosto che non sa di esserlo finché qualcosa irrompe sulla quotidianità
stantia, addormentata risvegliandolo. Lo scrittore Jospeh Campbell nel libro“L'eroe
dai mille volti” descrive perfettamente il personaggio centrale presente in
ogni cultura :
"l'eroe abbandona il mondo normale per avventurarsi in un regno meraviglioso e sovrannaturale, qui incontra forze favolose e riporta una decisiva vittoria, l'eroe fa ritorno dalla sua misteriosa avventura dotato del potere di diffondere la felicità fra gli uomini"
Come possiamo non rintracciarci la dolcissima
Delia?
Delia è chiamata a un avventura, come quando l'eroe
apprende per la prima volta che un nuovo stadio ha inizio che la realtà non è
quella in cui ha vissuto finora che il destino bussa alla sua porta
sconvolgendola del tutto, distruggendo le certezze su di lei, sulla realtà cosi
come l'ha sempre vissuta e su chi la circonda. Amici diventano nemici e nemici
si rivelano alleati o per meglio definirli strumenti del suo percorso di
consapevolezza. Delia, come ogni eroe all'inizio, ha una resistenza psicologica
alla chiamata. Ha paura, si sente perduta. Non solo perché il cambiamento la
spaventa ma per una serie di responsabilità profonde che sente di avere verso
gli altri, amici e famiglia. Ma non può, è impossibile che abbia una scelta. E'
l'eletta. E' il cardine su cui l'universo può e deve muoversi. Nel suo muoversi
verso un altro mondo ha dei protettori che la conducono soltanto alla soglia. E
da sola, dovrà sconfiggere, affrontare il male, superare prove in una vera e
propria iniziazione che, le darà un giorno, lo status di eletta. Soltanto cosi
lei diventerà davvero parte del modo che di diritto le appartiene.
Dalia, come ogni eroe cosi descritto da Campbell, viene
letteralmente inghiottita dall'ignoto, muore a livello simbolico quando perde
se stessa. Quando perde la sua identità ritrovando, letteralmente e
metafisicamente, il padre, ossia il lignaggio alla quale appartiene.
Delia diventa quasi divina, perché sconfigge ignoranza
, paura, sa alzare il velo e comprende il suo ultimo scopo, la fonte della sua
affannosa ricerca. Delia trova non soltanto se stessa ma la conoscenza
profonda.
Queste sono solo alcune delle tappe descritte dallo
studioso, tappe che si applicano perfettamente al romanzo della fusco.
Credetemi seguire il percorso classico e eterno del fantasy, senza cadere nel
banale non è facile. Questo significa che dietro il lavoro della scrittrice c'è
ricerca, attenzione ai particolari unita con una necessaria personalizzazione
dei temi portanti, donando al canovaccio antico, una ventata di freschezza
attraverso la personale visione del mondo dell'autrice.
Per quanto Delia sia a ogni diritto l'erre universale
è pur vero che è straordinariamente originale. E' una ragazzina con tutti i
problemi degli umani, con le ansie con le paure con i sogni. Tutto complicato
da quel qualcosa di profondo che le fa spirare a un qualcosa di diverso dalla
quotidianità perchè lei incarna un valore più alto e profondo. Un ideale di cui
anche noi, oggi abbiamo disperatamente bisogno
e' vero. Sara non inventa nulla. Ma interpreta in modo
pulito e semplice ma non semplicistico i temi cosi cari non solo alla
letteratura ma anche la cinema. Perché il messaggio nascosto nel testo è ancora
più profondo della rielaborazione dell'eroe che salva: il rischio della perdita
del libero arbitrio.
Da Pleasentville, splendido film in cui il tempo si è
fermato agli anni 50, un mondo privo di emozioni e passione pertanto privo di
colori ( non a caso ogni personaggio è rigorosamente in bianco e nero) sia
nell'episodio della sesta stagione di Charmed, dove oscure figure, le
emanazioni fanno sparire grazie a un sonno magico ogni emozione negativa
lasciando gli umani vuoti seppur
sorridenti si è sempre cercato si rispondere al quesito e se..
e se Eva non avesse mai mangiato la mela? E se Pandora
non avesse mai scoperchiato il vaso incriminato? La vita sarebbe più semplice,
agevole immediata a volte banale forse. Anestetizzare le emozioni, far sparire
il conflitto, gli impulsi oscuri per poter vivere una vita sena enfasi può
essere la giusta via per arrivare alla felicità?
Nel mondo onirico di Sara Fusco la perdita delle
emozioni equivale alla perdita di sogni. La perdita degli impulsi oscuri
equivale alla perdita di coscienza. Che bisogno
c'è di una coscienza vigile che ci possa far categorizzare le
sensazioni, se la loro vastità è stata decimata? Se resta solo un vago
buonumore, se non c'è ribellione, se non c'è oersino la nota dissonante?
In cambio la pace.
Una pace strana, inquietante, soffocante dire, un mondo freddo, atono
monocolore. Tutti omologati, tranne Delia.
Delia sogfna. Dalia vede percepisce si fa domande,
quelle che la condurranno verso la strada descritta da Campbell.
E' quindi necessaria la parte oscura? Si lo è. Perchè
la vita non è stasi. La vita è movimento dato dalla necessaria dicotomia bene e
male che dialogano che si scontrano fino a produrre creatività e fantasia.
Senza l'oscurità noi no poteremmo mai vedere o distinguere la luce. Senza il
male, la violenza o l'orrore non poteremmo mai sognare, desiderare e combattere
per il bene
questa è la vita umana. Questo è il segreto
dell'eterna forza che:
"che
move il sole e l'altre stelle"
I miei complimenti a questa giovane scrittrice e la
invito a proseguire lungo questo cammino perché è in grado di produrre ancora e
ancora altre meraviglie.
Alessandra Micheli.




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